- ha il difetto di richiedere il fermo del sistema su cui è utilizzata ed è, inoltre, impossibile ripristinare singoli file (sono ripristinati simultaneamente tutti i file contenuti nella periferica con la cancellazione del contenuto preesistente nel disco a tal fine utilizzato), né è possibile storicizzare il backup di singoli file.
Nei paragrafi di seguito riportati sono esaminate le caratterische peculiari di questi due strumenti.
backup2l
backup2l è uno programma (script bash) che, secondo le parole dell'autore, è destinato al "low-maintenance backup/restore tool for mountable media", cioè uno strumento "leggero" da utilizzare dalla riga di comando per la generazione, la manutenzione e il ripristino dei backup; gli archivi creati a tal fine sono registrati in una parte del file system a ciò dedicata dall'utente (ad esempio, la partizione di un disco rigido appositamente collegato al file system o qualunque altra sua parte).
La progettazione del programma è stata finalizzata a:
- minimizzare la manutenzione da parte dell'amministratore: una volta installato e configurato, non richiede altri particolari interventi in quanto è avviato giornalmente in automatico dallo scheduler di sistema (cron);
- ottenere trasparenza nelle procedure di archiviazione: richiama programmi ben conosciuti e consolidati (come tar, afio e bzip2) per la generazione e compressione degli archivi prodotti;
- robustezza nei risultati: implementazione di un algoritmo per backup gerarchici differenziali con un numero di livelli e sottolivelli personalizzabili che prevede la rotazione degli archivi creati in modo da impiegare in modo efficiente lo spazio disponibile sulle periferiche utilizzate (per maggiori dettagli sullo schema di rotazione, consultare la pagina di manuale con il comando man backup2l).
Per decidere se un file deve essere incluso nel backup (è nuovo o modificato), il programma, dopo aver verificato i criteri di inclusione configurati dall'utente, ne controlla il nome, la data di modifica, le dimensioni, le proprietà e le autorizzazioni: ciò è eseguito con alcune cautele in modo da mantenere la compatibilità con file system di altri sistemi operativi. Tutti i file di controllo sono memorizzati congiuntamente al file dell'archivio dati nella directory di backup e il loro contenuto è per lo più autoesplicativo: in caso di emergenza, l'utente non solo può fare affidamento sulle funzionalità di ripristino del programma, ma può - se necessario - accedere anche direttamente agli archivi dati per estrarne manualmente il contenuto. Qualora si preveda che il volume dei dati destinati al backup ecceda le dimensioni della periferica rimovibile eventualmente destinata ad archiviarli, è possibile utilizzare una funzione di split-and-collect per fare in modo che gli archivi abbiano una dimensione che li renda ripartibili su più supporti.
Infine, le funzionalità di ripristino, da attivare manualmente, consentono di ricreare facilmente i file o le directory a partire dagli archivi di backup (comprensivi degli attributi originali).