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Debian Free Software Guidelines

Introduzione

Le linee guida del software Debian (in inglese Debian Free Software Guidelines, ossia DFSG) sono un insieme di principi sviluppati e condivisi dai creatori e dai sostenitori del progetto Debian per definire la loro concezione di software libero. Queste sono una parte del contratto sociale del progetto debian.

Furono abbozzate da Bruce Perens (da un'idea di Ean Schussler) e vennero poi approvate dalla comunità di sviluppatori Debian il 4 Luglio 1997 [1] al termine di una conferenza via mail tenuta nel corso del mese di Giugno. Dopo la versione 1.0, definita in quella notte di luglio, l'attuale versione è la 1.1, approvata il 26 aprile 2004. Tra le due versioni non esiste nessuna differenza sostanziale per quanto riguarda i contenuti, nell'ultima revisione sono stati semplicemente modificati alcuni termini per rendere il tutto più chiaro e comprensibile.

Storia

A precedere le DFSG si trova la Definizione del Software Libero [2]: un documento scritto da Richard Stallman e pubblicato dalla Free Software Foundation (FSF) nel quale viene definito il concetto di software libero. La prima pubblicazione conosciuta della definizione è l'edizione del febbraio 1986 da parte del bollettino GNU della FSF [3] e sostiene due punti fondamentali (n.d.R. tradotto in italiano):

«La parola libero nel nostro nome non si riferisce al prezzo; si riferisce alla libertà. Prima di tutto, la libertà di copiare un programma e ridistribuirlo agli altri cosicché loro possano usarlo come te. Come seconda cosa, la libertà di modificare il programma, cosi tu puoi controllarlo e lui non può controllarti; per questo, il codice sorgente deve essere accessibile.»

La versione attuale che tutti conosciamo si basa invece su quattro principi di libertà:

  • Libertà di eseguire il programma, per qualsiasi scopo (libertà 0).
  • Libertà di studiare come funziona il programma e adattarlo alle proprie necessità (libertà 1). L'accesso al codice sorgente ne è un prerequisito.
  • Libertà di ridistribuire copie in modo da aiutare il prossimo (libertà 2).
  • Libertà di migliorare il programma e distribuirne pubblicamente i miglioramenti da voi apportati (e le vostre versioni modificate in genere), in modo tale che tutta la comunità ne tragga beneficio (libertà 3). L'accesso al codice sorgente ne è un prerequisito.

Una curiosa nota è un riferimento ad un noto discorso del presidente degli stati uniti Franklin D. Roosevelt del 6 gennaio del 1941, nel quale citava quattro libertà fondamentali: libertà di parola e di espressione, libertà di credo, libertà dal bisogno e libertà dalla paura. Chissà se Richard M. Stallman non si sia ispirato proprio a Roosevelt per la stesura delle sue libertà ;-). Ma torniamo alle DSFG...

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