Per lanciare debian daremo ora:
# busybox chroot /system/sd/debian /bin/bash
Il prompt:
localhost:/#
ci testimonierà di trovarci nell'ambiente della nostra debian.
Piccola pausa di riflessione
Per rendere ulteriormente utilizzabile la nostra debian dovremo ancora eseguire qualche operazione. Prima di tutto è però necessaria una riflessione su quanto abbiamo effettuato finora. L'installazione mediante debootstrap, tool molto pratico proprio per sistemi in chroot jail, non prevede l'installazione né di un kernel né di un bootloader. Non ci credete? Incominciamo a scrutare la directory di boot:
localhost:/# ls boot localhost:/#
alias, un grande vuoto: né kernel né bootloader. Di conseguenza, niente moduli del kernel...
localhost:/# ls lib/modules localhost:/#
Ci credete ora? Io sì... ma come può la nostra debian funzionare senza un kernel? Mistero... Ma diamo ancora un'occhiata... forse qualche strumento per scrutare il kernel c'è... ma certo, uname!
localhost:/# uname -r 2.6.27-mck-teknologist-1.9
Ebbene sì, il kernel che è utilizzato in questo caso da debian è il kernel di android, nel mio caso un kernel Linux 2.6.27 versione 1.9 sviluppato da teknologist. Altrimenti detto, è il kernel che viene associato al firmware non-ufficiale MoDaCo. Ma basta questo per far funzionare la nostra debian? Beh... penso di sì... quasi quasi adesso che è tutto a posto, grazie a top do una bella occhiata a quanto sta macinando il mio sistema:
localhost:/# top Error: /proc must be mounted To mount /proc at boot you need an /etc/fstab line like: /proc /proc proc defaults In the meantime, run "mount /proc /proc -t proc"
??? Proc non è montato? Va beh, proviamo a seguire le istruzioni e montare il file system:
localhost:/# mount /proc /proc -t proc
L'immagine non ve la illustro, ma vi posso garantire che ora funziona :-). Chissà che ci sarà ancora da fare...