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In questo articolo ne verranno analizzate solo alcune parti, chi volesse approfondire può leggere il programma completo a questo indirizzo: http://www.debian.org/vote/2010/platforms/zack

Premessa: una do-ocracy imperfetta

La premessa fondamentale da cui parte Zack nell'elaborazione della sua piattaforma di voto è che il Progetto Debian, in virtù della base volontaria su cui si fondano i contributi che lo animano e costituiscono, può essere identificato sostanzialmente come una do-ocracy ovvero un sistema in cui gli individui si attivano direttamente per far funzionare le cose, e decidono loro stessi che compiti svolgere ed in che modo, senza alcun tipo di imposizione.
Il rischio, tuttavia, è quello che diventi una do-ocracy imperfetta, a causa delle dimensioni del progetto.
Questi, in particolare, gli scenari paventati: potrebbero essere aggiunte delle restrizioni all'accesso per limitare il pericolo di interventi dannosi, cosa che però impedirebbe l'apporto spontaneo dei volontari e dunque il corretto funzionamento della do-ocracy; si potrebbe verificare il caso in cui nessuno sia abbastanza motivato da svolgere compiti sgradevoli o comunque non particolarmente interessanti, ma comunque necessari; e infine, esiste la possibilità che chi gode di posizioni ormai acquisite abbassi sensibilmente il livello del proprio contributo e non ammetta di non essere più in grado di svolgere i compiti richiesti.
Il ruolo del DPL consisterebbe quindi, attraverso i compiti che gli sono propri in base alla Costituzione Debian [10], nel cercare di mitigare le possibili imperfezioni della do-ocracy: Zack si propone di farlo applicando una visione a tutto tondo della politica di Debian rivolta sia all'interno che all'esterno della struttura organizzativa del progetto.

Rapporti interni

Per quanto riguarda i rapporti interni, Zack sembra proporre una razionalizzazione generale dei ruoli insieme ad una più efficace comunicazione circa lo svolgimento dei compiti: è il caso, ad esempio, della razionalizzazione delle delegazioni, come anche della spinta verso una maggiore trasparenza e comunicazione da parte dei Core Teams.
Un'altra tendenza significativa è quella all'apertura verso la comunità, che si esprime nelle riflessioni circa i Debian Maintainer [11]: la creazione dei Debian Maintainer ha rappresentato infatti, secondo Zack, un'innovazione positiva nella struttura del Progetto Debian, permettendo l'ingresso di un gran numero di volontari e allo stesso tempo fornendo una sorta di tirocinio per i volontari stessi affinché migliorino la propria capacità ed esperienza qualora desiderino diventare Debian Developer.
È necessario quindi rafforzare questa tendenza, migliorando la comunicazione circa il processo di coinvolgimento dei volontari nel Progetto, ma garantendo allo stesso tempo un accesso controllato che permetta ai volontari di acquisire le abilità adeguate.
In questa direzione è poi orientata la proposta verso il rafforzamento del mantenimento collaborativo dei pacchetti, che consenta anche una migliore qualità del pacchetto stesso.
Sempre in materia di rapporti interni e di coesione c'è il proposito di Zack di favorire il più possibile, attraverso il finanziamento con i fondi del Progetto Debian, l'organizzazione di meeting e incontri faccia a faccia tra i volontari.

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