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Editoriale

Occhi bendati e mani legate

Negli ultimi anni la diffusione sempre più capillare degli accessi al web, della banda larga e dei circuiti peer to peer ha spinto i grossi nomi dell'industria dell'intrattenimento (majors discografiche, cinematografiche, etc.) a tentare di rafforzare i propri diritti in materia di proprietà intellettuale per difendere i propri modelli di business all'interno di un mercato, come quello elettronico, in fortissima espansione.
La compiacenza della politica (sempre pronta ad intervenire a favore di chi è espressione di un potere forte come quello economico e mediatico piuttosto che in favore della cosa pubblica), ha fatto sì che si venisse a concretizzare uno scenario fatto di alleanze, accordi - per lo più segreti - e restrizioni in cui ingabbiare chi fruisce della rete come strumento di comunicazione, condivisione e di espressione della propria libertà ed autodeterminazione.

Nell'Ottobre del 2007 Comunità Europea, Stati Uniti, Giappone e Svizzera annunciarono al mondo che avrebbero negoziato un nuovo trattato contro la contraffazione, l'ACTA (Anti-Counterfeiting Trade Agreement).
Altre otto nazioni ben presto si unirono al gruppo: Australia, Canada, Emirati Arabi, Giordania, Marocco, Messico, Nuova Zelanda e Repubblica di Corea.
Anche se il titolo dell'accordo proposto avrebbe potuto suggerire che le trattative avrebbero riguardato i beni materiali (ad esempio medicine o alimenti), è risultato subito chiaro, sebbene si mantenessero segreti i temi discussi, che il vero obiettivo sarebbe stato il controllo di Internet e dell'Information Technology.

Nell'agosto del 2008 il GIP di Bergamo dispose il filtro dns sugli ip di thepiratebay.org, il popolare sito svedese di indicizzazione di file torrent.
Curiosamente, da quel momento in poi, chiunque tentava di accedere al sito veniva indirizzato ad una pagina appartenente a www.pro-music.org, sito di proprietà della International Federation of the Phonographic Industry (IFPI), la quale, di fatto, ebbe la possibilità (fin quando il re-indirizzamento non fu modificato) di mettere in atto operazioni di tracking e di logging nei confronti dei visitatori.
Dopo un tira e molla durato quasi due anni, il Nucleo polizia tributaria della Guardia di Finanza di Bergamo, a partire dal mese di febbraio del 2010, ha iniziato a notificare agli Internet Provider italiani il provvedimento che li obbliga a rendere inaccessibile il sito dal territorio nazionale.

Un paio di mesi dopo, nell'aprile del 2010, a seguito delle richieste pressanti di quella parte della comunità digitale che vuole con forza difendere la libertà e l'indipendenza della rete, la bozza preliminare del testo dell'ACTA viene rilasciata al pubblico. Ciò che si era sempre temuto (cioè che i negoziati non riguardassero propriamente i "beni fisici") trova conferma nella lettura del testo: l'ACTA riguarda il copyright, i brevetti software e la proprietà intellettuale in senso lato.

Il quarto numero dell'e-zine "debianizzati". Per ulteriori informazioni si consulti il portale principale della comunità.


In generale, gli script che non ci stanno su una riga sono "interrotti" da uno backslash "\".


Buon divertimento!

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