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Nel febbraio del 1998, Bruce Perens ed Eric Raymond fondano la Open Source Initiative (OSI) [4]. Essi si basarono sugli stessi principi delle DFSG per creare l' Open Source Definition (OSD) [5]. Per fare ciò è stato sufficiente eliminare tutti riferimenti al sistema specifico Debian dandogli così una valenza più generale. Nonostante la strettissima relazione fra le DFSG e l'OSD, il "nuovo" concetto di "open source" viene criticato molto dalla comunità del software libero; in particolare Richard M. Stallman, il quale afferma che il punto centrale prettamente pragmatico dell'iniziativa distrae gli utenti dalle questioni più importanti di ambito morale e dalla libertà offerta dal software libero, offuscando la distinzione tra software semi-libero o totalmente proprietario [6]. La storia si complica ulteriormente quando si tratta di associare licenze approvate dall'OSI alle DSFG. Un esempio è dato dalla CDDL [7] (v. anche articolo su Nexenta); quest'ultima viene riconosciuta dall'OSI e anche considerata libera dalla FSF; in ogni caso viene dichiarata non-compatibile con la GPL (General Public License) [8] a causa di alcune restrizioni relative al concetto di "proprietà intellettuale". D'altro lato non è chiaro a nessuno se sia effettivamente compatibile con le DFSG [9]; al momento Debian la considera però quasi "per definizione" non compatibile, anche se una spiegazione più dettagliata è difficile da trovare e anche il wiki [10] non dice niente a riguardo. Le calde discussioni delle mailinglist [11], così come gli interventi al debconf del 2006 [12] non aiutano ancora ad inquadrare meglio la questione. Calcolando infine la derivazione stretta della CDDL con la MPL (Mozilla Public License) [13] e che la MPL è considerata compatibile con le DFSG [14] capirete quando è difficile capire... e scusate il gioco di parole ;-).

Nel novembre del 1998, Ian Jackson, propose delle modifiche per un'eventuale versione 1.4 [15]. Le proposte di Jackson furono alla base della seconda revisione del contratto sociale; in ogni caso, le DFSG non sono apparentemente mai state modificate in modo almeno significativo.

Il contratto sociale

Il contratto sociale [16] è rappresentato da 5 punti cardine su cui si basa lo sviluppo del sistema Debian. A seguire la versione 1.1 del contratto. Per i più curiosi, la versione "originale" del 1997, la 1.0, è disponibile al seguente indirizzo: http://www.debian.org/social_contract.1.0.it.html

  1. Debian rimarrà libera al 100%
  2. Forniamo le linee guida che usiamo per determinare se un'opera sia "libera" nel documento intitolato "The Debian Free Software Guidelines". Promettiamo che il sistema Debian e tutte le sue componenti rimarranno liberi in accordo con le citate linee guida. Supporteremo le persone che creino o usino in Debian opere sia libere che non libere. Non renderemo mai il sistema dipendente da un componente non libero.

  3. Renderemo alla Comunità Free Software
  4. Quando scriviamo nuovi componenti del sistema Debian, li rilasceremo con una licenza che rispetti le Debian Free Software Guidelines. Realizzeremo il sistema migliore che potremo, cosicché le opere libere siano usate e distribuite il più possibile. Comunicheremo cose come bug fix, migliorie e richieste degli utenti agli autori "upstream" delle opere incluse nel nostro sistema.

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