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Infine facciamo partire l'installazione:

# ./native-install

N.B.: Nella selezione del tipo di terminale potreste incontrare un fastidioso problema: con il layout americano non si arriva a digitare il simbolo "=". Io ho risolto montando l'immagine di qemu nel sistema (v. Trasferimento files) e creando una directory in /home chiamata proprio "=". Così dalla shell di Hurd sarà possibile richiamare questa directory grazie al tabulatore (con la premessa d'essere l'unica directory presente), cancellare ciò che ci sta attorno e completare il comando.

A questo punto, seguendo le istruzioni daremo il comando:

# reboot

riavviando il sistema (questa volta in modalità normale) ed infine ancora:

# ./native-install

Ancora:

# reboot

e saremo finalmente a cavallo!

Dal prossimo riavvio accederemo finalmente alla console di Hurd ed avremo praticamente terminato l'installazione.

Configurare la rete

Per configurare ora la rete, prendendo i parametri dell'emulazione di QEMU, utilizzeremo pfinet:

# settrans -fgap /servers/socket/2 /hurd/pfinet -i eth0 -a 10.0.2.15 -g 10.0.2.2 -m 255.255.0.0

Bisognerà poi scrivere il nameserver 10.0.2.3 nel file /etc/resolv.conf:

# echo "nameserver 10.0.2.3" > /etc/resolv.conf

A questo punto non ci resta che collaudare la rete con un bel apt-get update && apt-get dist-upgrade (dopo aver però dato un'aggiustata ai repository [v. sopra]) e la debian gnu/hurd è installata!

ATTENZIONE: Dopo il primo aggiornamento il file /etc/default/hurd-console verrà modificato. Dovremo ricordarci d'inserire l'opzione ENABLE 'true' per avviare la console al prossimo boot.

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